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Oltre mezzo metro di neve sulla "Gran Becca", arrivano Kilde e Ledecka. Le ultime dalla commissione cantonale

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Fabrizio Malisan

Sci Alpinospeed opening cervino

Oltre mezzo metro di neve sulla "Gran Becca", arrivano Kilde e Ledecka. Le ultime dalla commissione cantonale

A cinque giorni dal primo training per le discese maschili, il Matterhorn Cervino Speed Opening costretto a fare i conti con il meteo. Sul piano giudiziario, la vicenda non è ancora chiusa con la conferma da parte della CCC sulla fuoriuscita dall'area sciistica per i lavori sulla pista e in particolare sulla zona di partenza (che verrà ridotta). Le gare sono state ufficialmente confermate.

L'anno scorso troppa poca neve, quest'anno... troppa.

La “Gran Becca” è pronta da giorni per le storiche discese maschili dello Speed Opening a Zermatt-Cervinia, ma bisognerà lavorare tanto in pista per riallestire un tracciato perfetto e in sicurezza dopo le ultime precipitazioni (e ce ne saranno altre). Da ieri sera, è arrivato oltre mezzo metro di neve pure a quota 2800 mt (l'immagine in allegato, scattata dal nostro Fabrizio Malisan, risale alla mattinata di giovedì prima della nevicata), ovvero all'arrivo di Cime Bianche, mentre in queste ore sbarcavano Aleksander Aamodt Kilde ed Ester Ledecka per gli allenamenti, due tra i protagonisti più attesi verso i week-end dell'11-12 novembre nel primo caso e delle discese del 18-19 del mese per la ceca che sfiderà Sofia Goggia.

Mercoledì 8, lo ricordiamo, è prevista la prima delle tre prove e ora si può dire che il programma verrà rispettato, meteo permettendo. Parliamo infatti della vicenda legata ai ricorsi da parte di parlamentari del Canton Vallese (ma anche da parte valdostana negli ultimi giorni si era mosso qualcosa in tal senso) e di associazioni ambientaliste per i lavori svolti “creando” la Gran Becca.

La Commissione cantonale vallesana delle costruzioni, che aveva ordinato l'interruzione dei lavori svolti fuori dall'area sciistica, ha ufficialmente confermato che essi sono stati in parte realizzati oltre i confini stabiliti: un comunicato della serata di giovedì, infatti, spiega che la CCC ha potuto recarsi sul ghiacciaio del Teodulo a Zermatt per accertare i fatti, dopo i rinvii causa maltempo.

Soltanto le reti di sicurezza, scrive la Commissione, “possono eccezionalmente essere tollerate in questa zona per l'occasione, applicando il principio di proporzionalità e considerando il carattere provvisorio dell'evento”.

Aggiungendo che la pista “inizialmente progettata dagli organizzatori si trovava interamente all'interno del comprensorio sciistico”, il tracciato battuto è risultato troppo largo nella zona di partenza della gara maschile, a quota 3800 mt della Gobba di Rollin. L'autorità ha vietato quindi questo utilizzo extra, confermando al tempo stesso la regolare disputa delle gare. Gli organizzatori del “Matterhorn Cervino Speed Opening” hanno preso atto della decisione della CCC, rinunciando anche in questo caso a fare appello ma precisando che le misurazioni GPS effettuate dal geometra indipendente del comune di Zermatt e degli impianti di risalita Zermatt Bergbahnen hanno dato risultati diversi da quelli della Commissione stessa.

La vicenda non termina qui, almeno sul piano giudiziario: la CCC, infatti, ha comunicato che un procedimento penale è in corso ma sul quale per ora non intende fornire ulteriori informazioni.

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