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Svizzera, stagione sciistica con forte crescita del turismo statunitense

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D. Sandrono

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Svizzera, stagione sciistica con forte crescita del turismo statunitense

Il sito d’informazione svizzero NZZ.ch riporta un’interessante analisi sul boom di presenze statunitensi sulle piste da sci svizzere. Zermatt e St. Moritz le località più popolari, Andermatt quella con la maggior crescita.

È molto più economico sciare in Svizzera invece che in Colorado". In un video di 90 secondi, Camille Larmoyeux, influencer di viaggio di New York, spiega perché un viaggio sugli sci in Svizzera vale più di uno nelle Montagne Rocciose. “Raggiungere il Colorado da New York richiede uno spostamento aereo più breve di quello necessario per raggiungere la Svizzera. Tuttavia, all'arrivo a Zurigo, il viaggio per raggiungere gli impianti sciistici dall’aeroporto è mediamente più corto di quello negli Stati Uniti; il noleggio dell'attrezzatura, l'hotel, i biglietti della ferrovia di montagna ancora più economici”. Un altro vantaggio per le vacanze sciistiche svizzere cita: "R'sti, Fondue e la migliore cioccolata calda del mondo". Questa l’apertura dell’articolo del sito d’informazione svizzero NZZ in cui si analizzano i motivi del boom degli sciatori statunitensi sulle piste da sci svizzere. Il dato è confermato dai dati del BfS (l’Ufficio Federale Svizzero di Statistica): il numero dei pernottamenti dei turisti statunitensi è esploso in molte stazioni sciistiche. Tra le località più popolari Zermatt, che tra dicembre e gennaio ha registrato 47.000 pernottamenti di ospiti americani, più del doppio di quelli registrati nell’inverno 2019/2020. Più staccata, al secondo posto, St. Moritz con 15.500 pernottamenti. La crescita del turismo statunitense è stata particolarmente evidente ad Andermatt, dove quest’inverno il rapporto degli sciatori statunitensi sul totale degli stranieri è di 1 su 5. Nel 2019/2020 questo dato era di 1 su 20. Un boom trainato dalla recente acquisizione degli impianti di Andermatt dalla società statunitense Vail Resorts, leader mondiale del settore con oltre 40 aree sciistiche gestite in tutto il mondo. Andermatt è stata la prima stazione europea acquisita da Vail Resorts, che l’ha inclusa nel proprio prodotto di punta, l’Epic Pass, uno stagionale che consente di sciare in tutte le proprie stazioni sciistiche sparse nel mondo. Se acquistato in prevendita, con ampio anticipo, è venduto a un prezzo relativamente accessibile (circa 1.000 dollari). Il punto di forza della società americana è proprio questo: prezzi relativamente bassi quanto più in anticipo si acquista un prodotto che garantisce una pressoché totale fidelizzazione della clientela durante la stagione. A ciò si contrappongono prezzi dello skipass giornaliero molto elevati che incentivano ulteriormente l’acquisto dell’Epic Pass, con evidenti benefici finanziari sul ciclo di stagionalità dei ricavi. Dalla prossima stagione, risultati simili a quelli di Andermatt, si potrebbero vedere a Crans-Montana, seconda stazione svizzera recentemente acquisita da Vail Resorts, che secondo alcune voci riportate dai media svizzeri, sarebbe in trattativa anche per rilevare il comprensorio sciistico di Verbier.

Anche il successo di Zermatt sul mercato statunitense è legato a uno skipass internazionale, l’Ikon Pass. Venduto da Alterra Mountain Company, diretta concorrente di Vail Resorts, permette di accedere a 50 stazioni sciistiche: 5 europee e il resto sparse in tutto il mondo.

Tra i fattori che hanno favorito la forte crescita del turismo statunitense anche la scelta di Svizzera Turismo di focalizzarsi sul segmento delle famiglie americane che guadagnano più di 150.000 dollari l’anno, il doppio del reddito medio statunitense. Secondo un sondaggio del 2017 la loro spesa media era di 280 franchi al giorno, più del doppio degli ospiti tedeschi.

Il turismo americano è stato tra i più rapidi a tornare e superare i livelli pre-covid, situazione differente a quanto sta avvenendo, ad esempio, con il turismo tedesco e cinese. Una spiegazione si può ricercare nel fenomeno culturale che si è innescato proprio negli Stati Uniti nel periodo post-pandemico e che si collega alla ricerca del proprio “work-life balance”. I giovani americani prestano maggiore attenzione all’equilibrio tra lavoro e vita privata rispetto alle generazioni precedenti. Lo smart working e la buona situazione economica hanno favorito una forte propensione a viaggiare, con un abbassamento dell’età media del primo viaggio in Europa.

Altro fattore di successo è da ricondursi all’aspetto intimo e autentico delle stazioni svizzere, che si contrappone al modello più anonimo e standardizzato dei resort statunitensi. Questi ultimi, pur offrendo elevata qualità di neve, piste e servizi, non dispongono del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico che caratterizza le destinazioni sciistiche situate sulle Alpi svizzere. Una condizione accumunabile anche alle stazioni sciistiche italiane e austriache.

 

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