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"Odi" da 10 e lode, la corsa verso la storia prosegue a ritmi folli: "Oggi non ho avuto gran feeling, ma che bello vincere qui"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

"Odi" da 10 e lode, la corsa verso la storia prosegue a ritmi folli: "Oggi non ho avuto gran feeling, ma che bello vincere qui"

Il gigante di Palisades Tahoe ha visto Marco Odermatt proseguire una striscia vincente che si avvicina ai record di Stenmark: mancava solo l'aritmetica per il terzo "coppone", sulle nevi californiane è arrivata e ad Aspen sarà festa anche per il trofeo di specialità. L'Italia? Non pervenuta e, al di là degli errori, gli azzurri rimangono lontanissimi dalle posizioni che contano.

Qui aveva subito l'ultima “sconfitta”, anche se si trattava pur sempre di un secondo posto a 3 centesimi dal vincitore, quel rivale che tanto è mancato in questo inverno dopo quanto è successo a Bormio, ovvero Marco Schwarz che ci avrebbe regalato un bellissimo duello.

Re Odermatt ha messo subito le cose a posto, vincendo pure il gigante sulla “Red Dog” di Palisades Tahoe e continuando la sua folle rincorsa ad ogni tipo di record, mettendo già idealmente su una mensola della sua casa di Buochs la terza sfera di cristallo assoluta, e in serie, di una carriera che a 26 anni è solo in corso d'opera e potrà arrivare... chissà dove.

Con 1001 punti di margine su Manuel Feller, è trionfo nella generale con 10 gare d'anticipo, come 10 sono i successi consecutivi nella sua specialità preferita, a -4 da Ingemar Stenmark che potrebbe raggiungere proprio alle finali di Saalbach se dovesse chiudere da imbattuto la stagione, appunto aggiudicandosi anche i prossimi quattro giganti.

Con 11 centri nell'inverno 2023/24, il campionissimo svizzero sembra lanciato verso la possibilità di battere il record condiviso con lo stesso Stenmark, con Maier e Hirscher, delle 13 vittorie in una singola stagione, oltre a poter superare di nuovo i 2000 punti nonostante le tante cancellazioni. Diciotto podi in ventuno gare disputate, con due settimi posti quali peggiori risultati, sono qualcosa di unico ma lo stesso Marco non sembra pensarci troppo, analizzando l'ennesima vittoria nella flash interview ai microfoni FIS. “Oggi è stata davvero combattuta, non ho avuto il miglior feeling – le parole di Odermatt – Sapevo di dover spingere bene nell'ultima parte e che lì avrei potuto guadagnare.

La prova di squadra (quattro svizzeri tra i primi sei, ndr)? E' la cosa più importante per me, avere un confronto continuo con questi ragazzi è speciale; oggi ho visto Thomas (Tumler, ndr) lassù in partenza, poi ho sentito il pubblico urlare per Radamus e ho pensato che non fosse salito sul podio. E' stata comunque una giornata speciale per tutto il team, poi il pubblico qui è favoloso ed è stato bellissimo vincere questo gigante”.

Se Odermatt e la Svizzera fanno festa, l'Italia del gigante si lecca ancora le ferite: 19° Alex Vinatzer, 22° Filippo Della Vite, con De Aliprandini e Borsotti out. Certo, non si pretende di lottare là davanti per una vittoria che manca dalla bellezza di 101 gare (come ha ricordato il collega Max Ambesi), ovvero dal 26 febbraio 2012 quando Max Blardone trionfò a Crans-Montana, ma certo al di là degli errori non essere mai vicini al vertice mondiale della specialità, praticamente in ogni contesto tecnico e in ogni condizione, deve fare riflettere.

Vinatzer avrà già una bella occasione domenica in slalom, per gli altri bisogna già pensare alla due giorni di Aspen, venerdì 1 e sabato 2 marzo.

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