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Col de Joux, 1000 piante da abbattere per ampliare il comprensorio

col de joux
Valle d'Aosta

Col de Joux, 1000 piante da abbattere per ampliare il comprensorio

Col de Joux, il piccolo comprensorio sciistico della Valle d’Aosta con sette chilometri di piste da sci, vuole ingrandirsi e costruire una nuova pista rossa servita dall’unica seggiovia del posto e con l’omologazione della «nera» per gare internazionali. 

L’iniziativa viene dal Comune di St-Vincent, proprietario degli impianti, ma per far sì che il comprensorio venga allargato, c’è bisogno di abbattere i boschi, il che significa polemica da parte della Lista Civica: “Siamo sconcertati - attacca Alessandra Piccioni, presidente regionale di Legambiente -. L’idea di potenziare l’offerta per lo sci in un’area al di sotto dei 2000 metri appare quantomeno discutibile in tempi di mutamenti climatici con inverni miti anche a quote medio-alte”.

Nella fase progettuale – continua Alessandra Piccioni - si era stabilito che l’operazione sarebbe costata, in termini ambientali, relativamente poco, poiché sarebbero state abbattute ‘soltanto’ cento piante. Ma poi si è scoperto che le piante da abbattere non sono cento, ma addirittura mille. E non basta. La zona interessata dal progetto rientra sia in vincolo idrogeologico (area a media pericolosità di frana) sia in un bosco di tutela, garantito quindi dagli strumenti normativi di tutela paesaggistica. L’autorizzazione a realizzare il progetto è stata concessa dalla Regione, ma le deroghe dovrebbero essere l’eccezione, non la regola. Invece in Valle d’Aosta ormai si deroga su tutto o quasi. La regione è una delle 5 in Italia con il 100% dei Comuni soggetti a dissesto idrogeologico, ma sembra che chi amministra non lo sappia, o lo dimentichi spesso”.

Secondo il sindaco Adalberto Perosino, invece, gli alberi da abbattere sarebbero 680, mentre gli altri trecento sarebbero piantine spontanee.

Il taglio di alberi al Col di Joux – controbatte il sindaco - è necessario non per la realizzazione della nuova pista, che è quasi tutta su una pietraia, ma per allargare quella esistente affinché possa ospitare le gare. Stiamo rinunciando a moltissime manifestazioni per non penalizzare le famiglie con la chiusura di un tracciato, ci serve quindi una terza pista proprio per venire incontro a queste esigenze, agonistiche da un lato e turistiche dall’altro”.

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