Fulmine a ciel sereno nel salto norvegese. Anche Anders Jacobsen si ritira

"Mi sono reso conto di non avere più le motivazioni per rimanere al vertice di questo sport. Ho iniziato a pensare al ritiro dopo la fine della stagione e ho preso la mia decisione durante le vacanze di Pasqua.

Sicuramente ha inciso anche il fatto di avere 30 anni e una famiglia a cui pensare, ma la ragione principale è che non ho più la perseveranza per allenarmi quanto necessario per essere al top.

Il fatto di essere tornato a vincere dopo il gravissimo infortunio del 2013 mi rende molto orgoglioso poiché in pochi sono riusciti a fare altrettanto.

I ricordi più belli della mia carriera sono la conquista della Tournée dei 4 trampolini 2007, un successo di cui ho compreso la grandezza solo con il passare degli anni, e la medaglia d'oro nella gara a squadre dei Mondiali di Falun 2015 perché tra noi si è formata una grande unione e ho provato sentimenti unici, mai sperimentati in precedenza.

La più grande delusione invece è la gara su Large Hill dei Mondiali 2011. C'erano 50.000 persone allo stadio e alla fine della prima serie io ero secondo alle spalle di Morgenstern con Anders (Bardal ndr) terzo e Schlierenzauer quarto.

Il vento era difficile da leggere e subito prima di me Anders aveva saltato male. Quando si è accesa la luce verde semplicemente non ho retto la pressione e ho commesso un errore che non avevo mai fatto in precedenza finendo settimo od ottavo.

Non essere riuscito a mantenere il sangue freddo in quella situazione mi ha letteralmente buttato a terra. Ecco perché avevo deciso di smettere nel 2011. Però mi sono reso conto quasi subito di avere ancora qualcosa da dire nel salto con gli sci e la stagione del mio rientro è stata positiva.

Non credo tornerò al mio vecchio lavoro di idraulico, dove ero piuttosto bravo. Con il ginocchio che mi ritrovo non è una buona idea abbassarsi e alzarsi di continuo dai pavimenti. Cercherò un impiego in cui possa sentirmi realizzato e al momento dubito di poter diventare un allenatore".

Persino la moglie Birgitte, madre dei suoi figli Isac e Sophia, si è detta sorpresa della decisione del marito.

Jacobsen balza agli onori della cronaca nel 2006-'07. All'epoca viaggiava per i 22 anni e non aveva mai gareggiato in Coppa del Mondo. Invece all'esordio nel massimo circuito è subito sul podio (terzo a Ruka) e il primo successo arriva alla quinta gara (Engelberg).

Dopodiché trionfa nella Tournée dei 4 trampolini, imponendosi a Garmisch-Partenkirchen e Bischofshofen, precedendo nientemeno che Gregor Schlierenzauer e Simon Ammann. Indossa il pettorale giallo e accarezza l'idea di vincere la Sfera di cristallo, ma alla fine deve accontentarsi del secondo posto in classifica generale poiché Adam Malysz si rende protagonista di un finale di stagione sontuoso (6 vittorie nelle ultime 7 gare).

Nei successivi tre inverni il norvegese rimane costantemente fra i migliori 10 del circuito ottenendo la medaglia di bronzo iridata sia su Large Hill a Liberec 2009 che ai Mondiali di volo di Planica 2010. Il 2010-'11 si rivela invece deludente e culmina con l'episodio raccontato in precedenza. Al termine della stagione Anders decide di ritirarsi, ma ben presto torna sui suoi passi. Infatti dopo un anno di stop nel 2012-'13 è di nuovo un saltatore.

In quell'inverno lo scandinavo sfiora nuovamente il successo nella Vierschanzentournee, chiusa al secondo posto appena alle spalle di Schlierenzauer, e ottiene un nuovo bronzo iridato su Large Hill. Tuttavia a marzo è vittima di un gravissimo infortunio al ginocchio a Planica. Il problema fisico condiziona in negativo tutto il 2013-'14, ma non gli impedisce di tornare a vincere nell'annata agonistica appena terminata (Garmisch-Partenkirchen).

Nei team event Jacobsen ha ottenuto 8 medaglie complessive: 1 oro e 4 argenti iridati, 1 bronzo olimpico, 1 argento e 1 bronzo ai Mondiali di volo. In Coppa del Mondo chiude con 10 vittorie e 28 podi, un palmares che ne fa uno dei norvegesi più vincenti di sempre.