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Takahito Mura sbanca Skate Canada imponendosi a sorpresa a Kelowna

Takahito Mura sbanca Skate Canada imponendosi a sorpresa a Kelowna
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Getty Images

Figure skating - Skate Canada 2014

Takahito Mura sbanca Skate Canada imponendosi a sorpresa a Kelowna

Takahito Mura ha conquistato il secondo successo in carriera nel Grand Prix imponendosi a Skate Canada dopo avere vinto il Trophèe Eric Bompard di due anni or sono.

Il ventitrenne giapponese, secondo al termine del programma corto, è stato il protagonista assoluto del segmento più lungo di gara, ricevendo consensi a scena aperta dal numeroso pubblico del “Prospera Place” di Kelowna.

Il movimento nipponico, nonostante i recenti ritiri di Oda e Takahashi, ha così archiviato il secondo successo in altrettante tappe del circuito, in attesa che, nella Lexus Cup of China della prossima settimana, scenda in campo il campione olimpico Yuzuru Hanyu.  Il figlio d’arte Mura è, peraltro, diventato il decimo pattinatore nella storia della disciplina ad infrangere la soglia dei 173 punti nel programma libero, traguardo in precedenza superato da altri cinque connazionali (Oda, Takahashi, Kozuka, Hanyu, Machida).

Il vincitore dell’ultima edizione dei Campionati dei Quattro Continenti, sceso in pista sulle celebri note della versione cantata del “Fantasma dell’Opera" di Andrew Lloyd Webber, si è concesso il lusso di completare in maniera impeccabile due quadrupli toeloop e sette salti tripli, tra cui due imponenti axel. Gli unici problemi sono stati causati dai livelli persi sugli elementi di trottola, specie la trottola angelo cambio piede che, in ogni caso, nella migliore delle ipotesi sarebbe potuta arrivare ad un livello tre anziché il livello uno ottenuto. Inoltre, Mura, per la prima volta in carriera, ha valicato il muro degli ottanta punti nella somma delle componenti del programma, mettendo le cose in chiaro con i pretendenti al ruolo di terza forza del movimento giapponese.

Javier Fernandez, favorito della vigilia e vincitore del programma corto, si è dovuto accontentare del posto d’onore confermandosi l'attuale principale alternativa allo strapotere giapponese che rischia di caratterizzare la stagione. L’allievo di Brian Orser, superiore rispetto al diretto avversario su trottole e passi, ha dovuto alzare bandiera bianca per via dei problemi nell'esecuzione dei due quadrupli salchow presentati, senza dimenticare che nel bilancio finale ha pesato un rittberger eseguito doppio anziché triplo. Ciò premesso, il nuovo programma libero, coreografato dal fidato David Wilson sulle note del “Barbiere di Siviglia” di Rossini, è apparso veramente dispendioso in termini di energie profuse e ricco di passaggi di transizione, motivo per cui andrà valutato con maggiore attenzione quando la condizione di Fernandez sarà al top.

La lotta per il gradino più basso del podio ha visto prevalere lo statunitense Max Aaron che ha beffato per pochi centesimi il connazionale Stephen Carriere, tornato ad esprimersi su buoni livelli dopo un quadriennio olimpico vissuto nell’anominato. Nello specifico, l’allievo di Tom Zakrajsek ha posto le basi per la terza posizione riuscendo a completare due quadrupli salchow e sette salti tripli, tra cui due axel collocati nella seconda metà della musica. Carriere, invece, ha ben eseguito un quadruplo toeloop e sette salti tripli, ma è stato tradito da una caduta sul secondo triplo axel.

Il trentunenne russo Konstantin Menshov, sul podio al termine del programma corto, non è andato oltre la quinta posizione, perdendo la possibilità di diventare il pattinatore più anziano della storia a concludere una tappa di Grand Prix nelle prime tre posizioni. Fatali si sono rivelati un quadruplo toeloop e almeno un altro salto triplo mancati all’appello nel segmento più lungo di gara.

A seguire, si è piazzato il francese Florent Amodio, che si è dimostrato decisamente più combattivo rispetto alle ultime uscite e soprattutto non è andato così lontano dal completare quel quadruplo salchow con cui ha aperto un contenzioso negli ultimi due anni. Il ventiquattrenne transalpino ha preceduto le due principali delusioni della gara, al secolo il ceco Michal Brezina, autore di troppi passaggi a vuoto sugli elementi di salto, compreso un errore sul calcolo dei doppi toeloop eseguiti che gli è costato più di sette punti, e il giapponese Takahiko Kozuka, lontanissimo parente del pattinatore che all’inizio dello scorso quadriennio olimpico era riuscito a tenere testa a Patrick Chan. Nello specifico, l’allievo di Nobuo Sato ha dato la sensazione di non essere in possesso della migliore condizione fisica, o forse sarebbe meglio dire "integrità fisica", dimostrandosi in difficoltà anche su elementi un tempo per lui banali come il triplo axel e i tripli puntati.


CLASSIFICA FINALE

01) (JPN) - Takahito MURA  (video)          
255.81 (2|1) PB

02) (ESP) - Javier FERNANDEZ  (video)          
244.87 (1|2) SB

03) (USA) - Max AARON  (video)          
231.77 (5|3)

04) (USA) - Stephen CARRIERE  (video)          
231.67 (4|4) SB

05) (RUS) - Konstantin MENSHOV  (video)          
225.03 (3|6) SB

06) (FRA) - Florent AMODIO  (video)          
215.71 (8|5) SB

07) (CZE)  - Michal BREZINA  (video)          
208.24 (7|8)

08) (JPN) - Takahiko KOZUKA  (video)          
203.17 (6|11) SB

09) (CAN) - Andrei ROGOZINE  (video)          
202.40 (9|10) SB

10) (USA) - Adam RIPPON  (video)          
201.92 (11|7)

11) (CAN) - Liam FIRUS  (video)          
198.91 (10|9) PB

Legenda
SB - season best / primato stagionale
PB - personal best / primato personale

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