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Elizabeth Yarnold non sarà al via a Calgary per problemi di emicrania

Elizabeth Yarnold non sarà al via a Calgary per problemi di emicrania
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Elizabeth Yarnold non sarà al via a Calgary per problemi di emicrania

Una forte emicrania costringe Elizabeth Yarnold a saltare il secondo appuntamento stagionale della Coppa del Mondo di skeleton.

La venticinquenne campionessa olimpica e vincitrice venerdì scorso della gara d'apertura di Lake Placid ha preferito non prendere parte alla prova di Calgary in programma il prossimo weekend, a seguito di ripetuti capogiri che hanno iniziato a manifestarsi già nel corso della prima competizione dell'anno.

"E' meglio che Lizzy non competa nella seconda gara stagionale - ha detto Andi Schmid tecnico della nazionale inglese di skeleton - le forze in cui vanno incontro gli skeletonisti nel corso delle discese sono notevoli ed è un nostro dovere verificare che Elizabeth sia pronta al cento per cento per gareggiare."

"Sono molto dispiaciuta di non essere al via venerdì - gli fa eco Yarnold in una nota rilasciata dalla British Skeleton ai media - ho iniziato a sentire i primi capogiri al termine della prima manche di Lake Placid, ma dopo un po' questi problemi sono passati e sono potuta scendere regolarmente nella seconda discesa. Tuttavia l'emicrania è tornata nuovamente a manifestarsi e così ho deciso di prendermi un periodo di pausa ma a gennaio sarà pronta a tornare in mischia."

Il legame skeleton-emicrania torna dunque ad essere nuovamente un argomento di discussione. Lo scorso anno infatti Duff Gibson tecnico della squadra canadese era stato il primo a mettere in evidenza questa correlazione limitando le discese dei propri atleti per preservarne la loro salute. L'allenatore aveva inoltre iniziato un lavoro di ricerca per determinare l'origine di questo problema, posizionando all'interno del casco degli atleti un accelerometro, che consentiva di vericare nel dettaglio l'intensità delle forze che si manifestano sul corpo degli skelettonisti nei vari tracciati.

Al momento non si hanno notizie circa i risultati di questa indagine, di sicuro il forfait della più forte atleta in attività dovrebbe far riflettere i vertici della FIBT che dovrebbero collaborare con la Federazione Canadese per cercare di trovare una soluzione per tutelare la salute degli skeletonisti.

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