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Lampo azzurro a Heerenveen: Fabio Francolini è terzo nella Mass Start alla "prima" in Coppa

Lampo azzurro a Heerenveen: Fabio Francolini è terzo nella Mass Start all'esordio in Coppa
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Speed Skating - CdM a Heerenveen

Lampo azzurro a Heerenveen: Fabio Francolini è terzo nella Mass Start alla "prima" in Coppa

Può una carriera sportiva svoltare in una settimana o poco più? Chiedere a Fabio Francolini, quattro volte iridato in carriera nel pattinaggio a rotelle di cui è protagonista da oltre un decennio, che oggi ha colto l’attimo e la sua attitudine a sgomitare in mezzo al gruppo per andare sul podio della Mass Start nel tempio del ghiaccio della Thialf. È il 28enne originario di Cantù, la novità assoluta a dello speed skating italiano a Heerenveen. Perché l’azzurro, all’esordio totale in Coppa del Mondo, riesce a sbalordire tutti, centrando un incredibile terzo posto nella gara a punti maschile.

L'azzurro giunge alle spalle di un campione olimpico del calibro di Jorrit Bergsma (in primo piano nella foto, mentre festeggia con il gruppo tra cui Francolini alle sue spalle) e del leader della specialità, il coreano Lee Seung-Hoon. Con questa gara fortunata per i colori italiani, si chiude la quarta tappa di World Cup a Heerenveen.

La Mass Start maschile ha sorpreso tutti. Sia per i protagonisti imprevisti che sono emersi nei 16 giri totali, sia per lo sviluppo della gara. L’Italia presentava due atleti: Andrea Giovannini, già vincitore a Seul e proprio Fabio Francolini, nel mezzo di un periodo brillante sugli ovali d’Olanda (la KPN Marathon Cup), dove una settimana fa ha vinto la la prova di Tilburg ed era stato il primo italiano a riuscire nell’impresa. Poi, soltanto ieri era arrivato secondo in quella di Breda. Il lombardo da alcune stagioni si è concentrato sul ghiaccio ed è oggi nel prestigioso circuito olandese delle Maratone, con il team Schaatsteam Bouw & Techniek.

Dopo il via della Mass Start è tutta una storia a parte, nuova. Così, non appena cominciata la gara, l’azzurro Giovannini è uno dei primi a rompere subito gli indugi per lanciare la prima volata intermedia. Il trentino viene anticipato da Derraugh (Canada) dalla parte opposta di pista, ed è secondo con il lettone Silovs terzo. Un giro dopo, avviene l’azione che risulterà decisiva. Attacca l’olandese Jorrit Bergsma a 11 tornate dalla fine. La volata intermedia dei -8 è sua per distacco, con Sun e Weber piazzati. Il vantaggio dell’olandese arriva a quasi mezzo giro perché spinge molto e non sembra esserci un’organizzazione efficace alle sue spalle e arriva perfino ad avere otto secondi di vantaggio. Giovannini si lancia col tedesco Beckert – allo sprint dei -4 – ma non ce la fanno a ricongiungersi, accontentandosi dei punti della volata. Un altro grande rotellista come il francese Alexis Contin, rompe gli indugi ai meno 2, ma neanche lui, nonostante il calo di Bergsma, ci riuscirà. Jorrit Bergsma vince per distacco la sua terza Mass Start in carriera. Alle sue spalle c’è solo tempo per la volata e i punti bonus finali – 60 al primo già decretato, 40 al secondo e 20 al terzo.

A questo punto emerge Fabio Francolini, rimasto prima di allora al sicuro nel gruppo inseguitore. L’azzurro finisce terzo alla volata dietro il temibile coreano Lee Seung-Hoon, ed è terzo con 20 punti. L’azzurro segue Lee non appena quest’ultimo decide di gettarsi all’inseguimento di Contin. Ed è un’ombra per il coreano, non mollandolo di un centimetro. Mentre Bergsma vince in solitaria, i due si riportano sotto il francese e lo superano. Il coreano lo fa poco prima della linea, mentre l’azzurro a una manciata di centimetri prima del traguardo. Una mossa caparbia da rotellista ancora un po’ incosciente ma veloce al punto giusto. E la festa azzurra si completa con Andrea Giovannini che finisce al quinto posto.

Oltre alla vittoria di Bergsma e dell’inaspettato podio di Francolini, le Protagoniste assolute del pomeriggio le due donne più forti della squadra americana: Heather Richardson e Brittany Bowe. Niente vittoria olandese al femminile, perché anche l’ultima speranza della Mass Start va alla canadese Ivanie Blondin. Trovano una doppietta – nello stesso ordine di arrivo – nei 1500 e poi nella seconda serie dei 500 metri. Pavel Kulizhnikov continua a vincere strabiliando – nei 500 – e raggiunge l’ottava vittoria stagionale. Mentre nei 1500 maschili vince ancora il polacco Jan Szymanski.

 

Dunque non ferma il suo cammino vincente aperto ieri. Heather Richardson si ripete e conquista anche i 1500 metri. L’americana vince in 1’53’’87. Anticipata, come nei 1000 la connazionale Brittany Bowe, seconda in 1’54’’70. Nulla da fare per le olandesi, che si erano finora spartite i successi sulla distanza. Nell’ultima batteria, la Thialf, pronta a celebrare una vittoria da parte delle sue beniamine, rimane delusa. Non è decisivo per l’oro il duello tra Ireen Wüst contro Marrit Leenstra: l’ultima batteria dei 1500 donne assegna di fatto solo l bronzo. E la spunta la Leenstra in 1’55’’’95 contro l’1’56’’01 dell’olimpionica. La Richardson s’inserisce nella lotta per la classifica generale dei 1500 ed è quarta. In vetta, resiste la Wüst, ma Leenstra recupera 10 lunghezze – 340 contro 320 - sulla compagna.

Francesca Lollobrigida, unica italiana che ha corso la distanza, è scesa in pista al mattino in gruppo B. La romana aveva ottenuto un incoraggiante 2’04’’05 che l’ha vista piazzarsi in ottava posizione. È andata abbastanza lontana dalla vincitrice Ivanie Blondin, pur non essendo distante – 3 secondi circa – dalle altre due posizioni da podio. Francesca conquista i primi due punti di specialità sulla distanza.

Sulla stessa distanza al maschile, si concede uno splendido bis il polacco Jan Szymanski. Il 25enne vince la sua seconda gara consecutiva, stavolta con il crono di 1’45’’92. Lo premia un grande rush finale che fa la differenza sui piazzati. Tra questi, c’è l’oranje Wouter olde Heuvel, nuovamente sul podio – al secondo posto per la terza volta sui 1500 – in 1’46’’22. Dietro di lui, si rivede Shani Davis. Il bicampione olimpico nei 1000, si riaffaccia sul podio in 1’46’’33. Non saliva sul podio dei 1500 dal novembre scorso e, in generale dal 13 marzo scorso quando si disputarono le finali di Coppa, proprio a Heerenveen. Dietro Davis si piazzano i temibili Bart Swings e Kjeld Nuis (rispettivamente quarto e secondo in Grand World Cup). Settimo Sven Kramer.

Nella Division B, i tre azzurri scesi in pista: Mirko Giacomo Nenzi, Luca Stefani e Andrea Giovannini. Nessuno dei tre riesce a entrare in zona punti. Nenzi (1’49’’94) si piazza al decimo posto, scendendo per la prima volta in stagione sotto la barriera dell’1’50’’. Non gli basta per entrare tra i primi 24 al mondo selezionabili per i Mondiali in su distanza singola. Stefani, invece, è 17esimo in 1’50’’63, mentre Giovannini (1’51’’79) è 23esimo. La gara se l’aggiudica l’americano Joey Mantia in 1’47’’95.

Nella seconda serie dei 500 metri donne, cade la regina Lee. Merito del duo statunitense in un weekend di grazia e condizione in netto crescendo dopo la prima uscita in Coppa di Berlino. La parata a stelle e strisce si ripete così come nei 1500 che avevano aperto il pomeriggio di Division A: di nuovo Heather Richardson davanti a Brittany Bowe e la campionessa olimpica, primatista mondiale e leader sulla distanza – sei vittorie su sette fino a oggi – Lee Sang-Hwa. Lo “scacco” arriva gradualmente nel corso della gara. Le prime avvisagli le aveva date la Bowe nella sua batteria. L’ex rotellista si era dimostrata in grande spolvero col suo 38’’05. Solo un’avvisaglia della vendetta statunitense , perché dopo poco fa decisamente meglio  la Richardson in 37’’71: personale stagionale e migliore prestazione mondiale dell’anno sulla distanza. Nell’ultima batteria, la coreana si deve inchinare. Lee conclude in terza posizione in 38’’07. Alle sue spalle finisce Nao Kodaira, distanziata di 9 centesimi. Il piazzamento della Lee, le permette di allungare in classifica di specialità – che sembra abbastanza blindata – proprio sulla nipponica. Una curiosità che potrebbe spostare le gerarchie della velocità: Richardson, alla terza vittoria in carriera sui 500, non aveva mai toccato l’oro superando la coreana in un confronto diretto. Le gerarchie si stanno rimescolando? Lo vedremo nel 2015.

Yvonne Daldossi aveva affrontato la sua prova – in Division B – col tempo finale di 39’’63. Per l’altoatesina è arrivato il nono posto – con un punto guadagnato per la classifica, dove si attesta in 30esima piazza – e un piccolo miglioramento di quattro centesimi rispetto a quanto fatto venerdì nella prima serie.

Un piccolo passo indietro nella seconda serie dei 500 metri per Mirko Giacomo Nenzi. Il 25enne, è stata l’unica nota azzurra in Division A, dove gareggiava per la terza volta in stagione. Sorteggiato in batteria col canadese Gilmore Junio, il finanziere parte allo start – in corsia interna - con un 9’83 ai primi 100 metri, per chiudere in diciassettesima posizione col tempo di 35’’37.

Per quanto riguarda il discorso vittoria, risulta pauroso il 34’’58 con cui Pavel Kulizhnikov stravince. Migliora ulteriormente quanto ottenuto venerdì – 34’’63 – e si conferma il più veloce al mondo in stagione, spodestando definitivamente il 34’’77 di Jamie Gregg ottenuto a Calgary al Can-Am International. Non sbaglia niente a Heerenveen e il russo arriva così a quota otto successi stagionali. Ma impressiona tantissimo la facilità con cui ha sistematicamente demolito – anche oggi è accaduto con il rivale più vicino Was – tutti gli avversari più quotati. Che la sua condizione possa reggere per Europei e Mondiali che affolleranno l’inizio del nuovo anno? Jan Smeekens 35’’09, sembra vincente la prova – davvero veloce - di Artur Was. Il polacco si supera e centra un buonissimo 34’’87, dimostra di essere in ottima condizione dopo la doppietta berlinese e il secondo posto di ieri.

Division B: David Bosa (36’’02) e Luca Zanghellini (36’’31) sono rispettivamente sedicesimo e ventesimo. Non basta per rientrare nei primi 24 al mondo in vista dei Mondiali su distanza singola.

La Mass Start donne se l’aggiudica la canadese Ivanie Blondin, alla seconda vittoria stagionale nella specialità di gruppo. A differenza della gara maschile, è decisiva la volata finale per assegnare la vincitrice. Sprint, che purtroppo non ha visto le italiane Daldossi e Lollobrigida protagoniste. Soprattutto quest’ultima, inseribile tra le favorite della vigilia e molto attiva nella fase centrale – quando marca stretta Pechstein e Sábliková -rimane indietro e probabilmente a corto di energie. La classifica finale recita lo stesso copione dell’ultimo sprint: ovvero Blondin, Kim Bo-Reum (Corea), Irene Shouten (Olanda). In volata si espone prima la coreana, ma la canadese recupera a centro pista per superare la rivale col brivido dell’ultimo soffio. Francesca Lollobrigida si piazza al decimo posto. Mentre la Daldossi è 24esima.

Clicca qui per consultare tutti i risultati del weekend di gare a Heerenveen.

 

La Coppa del Mondo saluta momentaneamente e si prende una pausa fino alla fine di gennaio. Ripartirà da Hamar (Norvegia) dal 31 gennaio al 1° febbraio. Nel frattempo, però, lo speed skating internazionale non si ferma. Il 10 e 11 gennaio, l’appuntamento è di quelli molto importanti: i Campionati Europei Allround di Celjabinsk (Russia).

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