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Julia Antipova, dall'alto dei suoi 26 kg. di peso, accusa l'ex allenatrice Natalia Pavlova

Julia Antipova dall'alto dei suoi 26 kg. di peso accusa l'ex allenatrice Natalia Pavlova
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Julia Antipova, dall'alto dei suoi 26 kg. di peso, accusa l'ex allenatrice Natalia Pavlova

Julia Antipova, trascorsi otto giorni da quando è stata divulgata la notizia della sua patologia, ha finalmente deciso di parlare e l’ha fatto in occasione di una trasmissione televisiva russa, nel corso della quale sono stati approfonditi temi legati all’anoressia nello sport.

Al di là delle parole, le semplici immagini in tutta la loro crudezza hanno rappresentato la testimonianza tangibile del dramma vissuto da una ragazzina di sedici anni alle prese con una situazione che rischia di mettere a repentaglio il suo futuro, non solo sportivo.

Nel servizio trasmesso nel pomeriggio odierno, la giovane pattinatrice è apparsa tutta pelle e ossa con il volto scavato e le gambe sottili come grissini. Secondo quanto riportato da lei stessa, peserebbe al momento poco più di ventisei kg. a dispetto del quasi metro e sessanta di altezza.

Intervistata da un inviato dell’emittente russa, Antipova ha indirizzato parole di fuoco nei confronti dell’ex allenatrice Natalia Pavlova, nel recente passato salita agli onori delle cronache per un altro caso di anoressia che aveva riguardato Lubov Iliuschechkina, attuale partner del canadese Dylan Moscovitch e anche lei grande accusatrice di Pavlova.

Eccomi qua, Natalia Pavlova. Guarda in che stato mi sono ridotta grazie a te. Pensi che ora possa ritenermi all’altezza di pattinare nel tuo gruppo?
Natalia Pavlova, allenatrice con cui ho cominciato a pattinare in coppia, mi ha sempre intimato di perdere peso salvo separarmi dal mio partner sul ghiaccio e tornare, di conseguenza, a gareggiare in singolo. A me però è sempre piaciuto pattinare in coppia e proprio per questo motivo sono incominciati i miei problemi. Inizialmente, non mi ero posta il problema di perdere peso, ma Pavlova non mi parlava e si comportava come se l’avessi offesa dimostrando apertamente il suo astio nei miei riguardi durante gli allenamenti. Se non avessi perso peso e per sbaglio avessi preso 100 grammi, non mi avrebbe più parlato e soprattutto non mi avrebbe ritenuta adatta ad eseguire gli elementi di coppia. A quel punto, ho iniziato a fare quello che potevo per bere e mangiare il meno possibile. Il tutto è stato molto duro. Fin da subito, avrei avuto bisogno dell’aiuto di medici specializzati, ma ho fatto l’errore di muovermi in autonomia e in maniera sbagliata. La conseguenza è stata che con il tempo è diventato difficile riuscire a mangiare. Ovviamente, vivevo in un enorme stato di stress e non ero in grado di percepire come la situazione stesse lentamente degenerando.

Ora, sono fermamente convinta che i pattinatori in grado di eseguire determinati elementi, nonostante il loro peso, non debbano cercare di dimagrire ulteriormente facendo la mia fine. E’ sbagliato.

Comunque, mi sento meglio rispetto a quando sono arrivata in ospedale. Da allora ho guadagnato un chilogrammo ed ora peso 26,5 kg.

Adesso, quando mi sveglio la mattina e mi lavo la faccia, riesco a percepire la presenza di un po’ di carne sulle mie ossa. Il mio caso di anoressia è però diverso da quelli di coloro che si guardano allo specchio e si vedono sovrappeso. Io voglio aumentare il mio peso e in questo momento sto facendo il possibile per tornare alla normalità.

Vorrei ringraziare tutti coloro che mi stanno sostenendo. Per me è molto importante e rappresenta una spinta per cercare di migliorare la situazione. Mi rivolgo a ciascuno chiedendo un aiuto perché i prezzi in Israele sono esorbitanti e noi non abbiamo a disposizione la somma necessaria che mi consenta di curarmi nel modo migliore”.

Dalle parole della pattinatrice, si evince perciò la volontà di proseguire le cure presso una clinica in Israele, eventualità che continua a non trovare conferma dalla federazione russa.


Nel corso della trasmissione, si sono susseguiti diversi interventi di persone edotte sui fatti, principalmente legate ad Antipova.

A rincarare la dose, ci ha pensato un ex compagna di allenamento nonché amica: “Non voglio incolpare chi allena e non mi sento di biasimare Julia perché tra scuola e sport aveva addosso troppe pressioni. Tuttavia, credo che il diario di Iliuschechkina parli chiaro. Lubov è stata obbligata a scendere di peso con la giustificazione che solo così avrebbe ottenuto successi sportivi. A tal proposito, i sistemi utilizzati sono sempre stati estremi. L’allenatrice decideva il menù e si comportava come una vera e propria dietologa. La mattina era consentito mangiare quello che si voleva, a pranzo non si andava oltre una minestra, di tanto in tanto con un po’ di carne, e la sera il massimo tollerato era la frutta. Devo ammettere che, in ogni caso, Julia, avevo incominciato a mangiare veramente poco”.


Non sono passate in secondo piano, le dichiarazioni della madre di Julia Antipova: “Pavlova ha sempre tenuto sotto pressione Julia con frasi del tipo “Ieri hai mangiato un pezzo di pesce di troppo”. Julia, comunque, pattinava bene e riusciva a completare al meglio i salti. Tuttavia, quando si è deciso di farla gareggiare in coppia, Pavlova ha lasciato chiaramente intendere che la ragazza era troppo pesante. Da allora, le è stato insegnato a mangiare molto lentamente, cercando di masticare per il maggiore tempo possibile in maniera tale da potersi accontentare di poco cibo. Addirittura, stava lavorando con uno psicologo che doveva essere di supporto per spingerla a mangiare sempre meno. E’ arrivata a bere poco più di cento grammi di acqua al giorno perché le hanno fatto credere che faceva bene ai muscoli. Hanno avuto il coraggio di metterla a dieta durante il periodo della pubertà impedendole di svilupparsi e di diventare una donna”.


Laconico il commento di uno dei giornalisti presenti in studio che ha cercato di circoscrivere il problema: “Julia è arrivata al punto di vergognarsi di mangiare e alla fine ha disimparato a mangiare”.


Sono intervenuti anche Alexei Mishin ed Elizaveta Tuktamysheva, che ha raccontato di non avere mai preso in considerazione le parole di chi la invitava a non mangiare rimaracando come sia importante nutrirsi in maniera sana e in abbondanza, specie nel periodo della pubertà. Mishin ha definito idioti quegli allenatori che durante la pubertà impongono diete ferree ai rispettivi atleti chiosando che un pattinatore troppo magro e senza forze non sarà mai in grado di completare le rotazioni richieste dagli elementi di salto.

I più attenti ricorderanno che, già in primavera, un tema non lontano dall'anoressia era stato marginalmente toccato da una delle allenatrici di grido del panorama russo. Nina Mozer, tecnico tra i tanti di Volosozhar/Trankov e Stolbova/Kilmov, aveva preso le distanza da Vera Bazarova, sostenendo che fosse eccessivamente magra per poter pattinare in maniera competitiva nel settore coppie. Con il senno di poi, alla luce della prestazione offerta dalla pattinatrice in questione nel recente Lombardia Trophy, la prima impressione è che Mozer abbia visto più lontano di altri.

 
Chiaramente, a trasmissione conclusa, non si è fatta attendere la risposta piccata della federazione russa. A detta del presidente Alexander Gorshkov, non si capisce per quale motivo debba essere chiesto pubblicamente denaro quando la federazione non avrebbe problemi a finanziare qualsiasi cura in qualsiasi parte del mondo.

Sulla stessa linea si è espresso anche il nuovo direttore generale Alexander Kogan: “Finora Antipova è sempre stata ricoeverata presso un ospedale di Mosca, costantemente seguita da personale altamente specializzato in contatto con noi. Secondo i medici, al momento, non sarebbe necessario un trasferimento all’estero, ma qualora divenisse la soluzione migliore la federazione garantirebbe quanto occorre per coprire le spese".


Osservando in maniera distaccata la situazione dall'esterno, appare evidente come nella comunicazione tra federazione ed entourage della pattinatrice ci sia qualcosa che non abbia funzionato al meglio e l'impressione è che non manchi qualche vuoto di sceneggiatura. Ciò premesso un quesito sorge spontaneo.
"Come è possibile che la coppia Antipova/Maisuradze risulti ancora iscritta alle tappe di Grand Prix, nonostante le condizioni di Antipova siano sotto gli occhi di tutti?  Per banale che sia, questa situazione, probabilmente una dimenticanza, non depone certo a favore della federazione russa.

Nel mentre, Nodari Maisuradze, in passato partner di Lubov Iliuschechkina e ora compagno sul ghiaccio di Julia Antipova, e il due volte campione olimpico Artur Dmitriev, allenatore dell'emergente coppia Maisuradze/Antipova, hanno perferito non aggiungere nulla a quanto dichiarato nella passata settimana.

 

VIDEO DELLA TRASMISSIONE

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