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Il Lombardia Trophy incorona una convincente Satoko Miyahara

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Figure skating - Lombardia Trophy 2014

Il Lombardia Trophy incorona una convincente Satoko Miyahara

Il Lombardia Trophy di Sesto San Giovanni, seconda tappa del circuito ISU Challenger Series, ha visto principalmente primeggiare pattinatori statunitensi e giapponesi.

In campo femminile, Satoko Miyahara (183,90), dopo essersi imposta con margine nel programma corto, si è ripetuta nel segmento più lungo di gara sfoderando una prestazione di assoluta eccellenza tecnica.

La sedicenne di Kyoto, oltre ad avere eseguito trottole impeccabili che hanno meritato il massimo livello a disposizione, ha ben completato due doppi axel e sette salti tripli, tra cui due lutz di ottima fattura. Resta il rammarico per le valutazioni sulle componenti del programma rimaste distanti rispetto a quanto auspicato, ma, ciò premesso, Miyahara ha comunque dimostrato di essere in possesso dei mezzi necessari per disputare una stagione di alto profilo, nonostante nell’immediato futuro sarà necessario porre attenzione alla rotazione dei salti, apparsa di tanto in tanto al limite.

Nella prova odierna non è stata da meno la statunitense Hannah Miller (170,26), che, a sua volta, ha eseguito due doppi axel e sette tripli, tra cui due flip. La diciassettenne di stanza in Michigan, autrice di un’entusiasmante rimonta dalla settima alla seconda posizione, è stata l’unica atleta in gara ad ottenere il livello quattro sulla sequenza di passi e, pur non palesando la flessibilità di Miyahara, ha raggiunto il livello più alto anche sulle trottole.

Il podio è stato completato dalla seconda statunitense in gara Angela Wang, che occupava il posto d’onore al termine del programma corto, ma è stata tradita nella prova odierna da qualche passaggio a vuoto di troppo. Infatti, nell’ambizioso libero presentato dalla diciottenne allenata da Christy Krall, è mancato un triplo rittberger, c’è stata una rovinosa caduta su un triplo flip e un po’ di approssimazione sugli elementi di trottola. Tuttavia, il progetto di eseguire due doppi axel e sette salti tripli, tra cui due lutz e due rittberger, potrebbe anche essere alla portata quando conterà per davvero.

Il quarto posto è andato all'italiana Roberta Rodeghiero (150,94), che ha avuto ragione di una lunga schiera di pattinatrici europee, palmares alla mano, decisamente più quotate. La ventiquattrenne tesserata per la società “Sesto Ice Skate” ha migliorato tutti i primati personali, ha superato per la prima volta in carriera i 100 punti nel programma libero e, soprattutto, ha valicato in entrambi i segmenti di gara i limiti tecnici che le garantiranno l’eleggibilità per i Campionati Mondiali. Oggi, nonostante qualche atterraggio complicato qua e là, Rodeghiero ha completato due doppi axel e sei salti tripli, evidenziando rispetto al passato una maggiore solidità sugli elementi di salto, che rappresenta la vera chiave di volta per spiegare i progressi palesati in termini di competitività.

A seguire, si è piazzata una discreta Nathalie Weinzierl, (148,83), alle prese con un libero ancora in bacino di carenaggio, ma comunque capace di mettere insieme cinque salti tripli. La tedesca ha regolato nell’ordine la svedese Joshi Helgesson (147,06), la francese Laurine Lecavalier (139,01), la svedese Viktoria Helgesson (137,73) e la francese Anais Ventard (133,85), tutte, chi più chi meno, in difficoltà nel programma libero tra salti sotto-ruotati, cadute ed elementi di salto annullati. In particolare, ha destato qualche dubbio la condizione atletica delle sorelle scandinave in evidente affanno nella seconda metà della musica.

Chiara Calderone (111,91), seconda atleta italiana in gara, ha debuttato in categoria senior ottenendo un tredicesimo posto e ricavando preziosa esperienza per il futuro. Nel complesso, al di là di qualche comprensibile errore, è comunque piaciuto l’atteggiamento della quindicenne allieva di Marilù Guarnieri, che ha presentato programmi potenzialmente dal buon tasso tecnico con tanto di triplo flip e triplo lutz, elementi che di norma non abbondano nel panorama italiano.

 

Tra le coppie di artistico si sono nettamente imposti gli statunitensi Haven Danney/Brandon Frazier (157,80), che, grazie al migliore libero di giornata, hanno ribaltato la classifica del programma corto, confermando il feeling con l’Italia, dove un anno e mezzo or sono hanno conquistato il titolo mondiale juniores.

Gli allievi di John Zimmermann e Silvia Fontana, eccezion fatta per qualche patema di troppo sui salti in parallelo, hanno pattinato un programma libero di qualità eseguendo al meglio triplo twist, tripli lanciati e sollevamenti.

Il posto d’onore è stato ottenuto a grande sorpresa dagli italiani Bianca Manacorda/Niccolò Macii (132,80), inizialmente destinati a gareggiare nella competizione juniores, ma, una volta dirottati al “piano di sopra”, in grado di sbriciolare tutti i primati personali e di valicare i punteggi tecnici minimi necessari per prendere parte ai Campionati Mondiali. I detentori del titolo nazionale juniores hanno evidenziato grande dimestichezza sugli elementi di coppia e sui sollevamenti concedendosi il lusso di eseguire un reverse lasso strappa applausi. Il prossimo passo sarà necessariamente quello di aggiungere un salto triplo in parallelo nel bagaglio tecnico, ma i progressi palesati nella prima uscita stagionale lasciano ben sperare in chiave futura.

Prestazione per nulla incoraggiane, invece, per i debuttanti russi Vera Bazarova/Andrei Deputat (130,40), completamente naufragati nel programma libero contraddistinto da cadute sui salti in parallelo e lanciati, elementi persi per strada e problemi sui sollevamenti. L’unica nota lieta è stato il triplo twist, ma l’impressione è che il lavoro da fare dal punto di vista atletico e tecnico sia enorme con all'orizzonte l’impegno nel Grand Prix che incombe.

Nella gara juniores, gli interessanti ucraini Renata Oganesian/Mark Bardei (135,02, punteggio che sarebbe valso il posto d'onore a livello senior) hanno avuto la meglio sui debuttanti italiani Irma Caldara/Eduardo Caputo (83,30) e gli australiani Eliza Smith/Jordan Dodds (77,26).

 

Nel settore maschile, lo statunitense Richard Dornbush (237,28) ha preceduto sul filo di lana il giapponese Takahito Mura (235,79), ritoccando il primato personale sia nel programma libero che nella somma dei segmenti di gara.

I due principali protagonisti della competizione non sono stati immuni da sbavature, ma si sono comunque dimostrati già da settembre all’altezza della situazione. A conti fatti, la differenza a vantaggio dello statunitense è scaturita dalla migliore qualità di trottole e passi, che gli hanno consentito di tenere testa sul versante tecnico all’ultimo vincitore dei Four Continents.

Dornbush, migliore di giornata sulla somma delle componenti del programma, ha dovuto fronteggiare un impatto traumatico con il nuovo regolamento vedendosi annullare una combinazione triplo flip/doppio toeloop. Nel caso di specie, il ventitreenne californiano ha commesso l’ingenuità di eseguire tre doppi toeloop, figlia dell’errore avvenuto in apertura del “disco” quando anziché il quadruplo toeloop pianificato ha completato un salto doppio.

In ogni caso, ai due quadrupli toeloop e cinque tripli presentati da Mura, Dornbush ha saputo rispondere con sette tripli validi ben eseguiti. Il giapponese ha pagato, in particolare, dazio per un errore su un tentativo di triplo rittberger, aperto in volo e di fatto completato solo singolo, ma rispetto al passato ha deciso di inserire un secondo quadruplo toeloop.

In terza posizione si è piazzato l’atteso russo Adian Pitkeev (215,90), che, grazie agli otto salti tripli completati nel programma libero, ha preceduto nell’ordine lo statunitense Grant Hochstein (204,37), il connazionale Moris Kvitelashvili (201,14) e il filippino Michael Christian Martinez (199,92), tutti autori del nuovo primato personale. 

Il francese Florent Amodio (199,70) non è, invece, andato oltre la settima piazza, penalizzato da scelte strategiche discutibili. Infatti, la volontà di presentare un libero con due quadrupli salchow e due tripli salchow rappresenta un enorme rischio, specie se, una volta commesso qualche errore, viene meno la lucidità per cambiare lo spartito in corso d’opera come avvenuto oggi. Alla fine, il ventiquattrenne nato in Brasile ha eseguito ben quattro tripli salchow vedendosi annullare due interi elementi di salto. Resta da capire se quando e come, Amodio riuscirà ad uscire dal lungo periodo di crisi iniziato nel Grand Prix della passata stagione.

 

Dopo due tappe del circuito "ISU Challenger Series", lo statunitenese Max Aaron (240,22) resta leader in campo maschile davanti al connazionale Richard Dornbush (237,28) e al giapponese Takahito Mura (235,79).

Tra le donne, primo posto per la giapponese Satoko Miyahara (183,90), che precede le statunitensi Polina Edmunds (176,35), Courtney Hicks (174,14) e Hannah Miller (170,26).

Nel settore coppie di artistico, infine, guidano gli statunitensi Scimeca/Knierim (163,24) davanti ai connazionali Danney/Frazier (157,80) e Calalang/Sidhu (156,18).

 

Il prossimo appuntamento si terrà ad Oberstdorf a partire da giovedì. Nell'occasione, si disputerà anche la competizione di danza.

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