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Fine carriera per Michael Galassi

Fine carriera per Michael Galassi
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Fine carriera per Michael Galassi

Dopo Roberta Fiandino, anche un'altra "seconda linea" del biathlon azzurro ha deciso di concludere la propria carriera agonistica. Si tratta del friulano Michael Galassi. Lo ha comunicato l'atleta stesso tramite il proprio profilo Facebook.

"Volevo approfittare per ringraziare per tutti coloro che mi vogliono bene e mi hanno sostenuto e tifato in questa mia piccola carriera da professionista che mi ha dato molto ma negli ultimi anni causa continui problemi fisici non mi ha dato più risultati che speravo e che potevo raggiungere e che da oggi si conclude qui.

Dalla società Aldo Moro Paluzza, al Comitato FVG, parenti,amici, a tutti gli allenatori, dirigenti a mio Zio Giordano Baritussio che mi ha fatto intraprendere questa meravigliosa disciplina e mi ha allenato fino a quando non sono riuscito a far parte del Gruppo Sportivo Forestale che a sua volta ringrazio vivivamente soprattutto per avermi dato a disposizione un posto di lavoro e per avermi dato la possibilità di continuare a praticare questo meraviglioso sport.

Ma il grazie più grande va alla mia famiglia e alla mia fidanzata che senza di loro non avei mai raggiunto certi risultati e mi sono stati sempre vicino specialmente nei momenti difficili.

Si chiude un capitolo se ne apre un altro. Continuerò a gareggiare perché lo sport fa parte del mio dna ma magari adesso mi vedrete un po di più in giro la sera!"

Classe 1990, Galassi aveva suscitato sensazione e grandi aspettative vincendo l'argento iridato nell'individuale dei Mondiali junior 2010. Quindi, qualche settimana dopo, era entrato in zona punti in Ibu Cup.

L'inverno successivo, l'ultimo da junior, fu sulla falsariga di quello precedente poiché il friulano chiuse quarto la sprint agli Europei di categoria e finì nei venti una prova del livello cadetto in marzo.

Purtroppo la sua carriera non è mai decollata anche a causa di ripetuti malanni. Gli ottimi risultati degli assoluti estivi del 2013 (secondo nella sprint e successo nell'inseguimento) aveva fatto sperare in un "salto di qualità", ma in realtà trattò di un "colpo di coda".

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