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Doping: il Meldonium resta nella lista delle sostanze proibite

Sono arrivati a 60 i casi di positivita al meldonium dall'annuncio di Maria Sharapova
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Doping: il Meldonium resta nella lista delle sostanze proibite

La Wada ha ufficializzato ieri la lista delle sostanze e dei metodi proibiti per il 2017. Nella lista, approvata dal Comitato Esecutivo il 21 settembre, è ancora presente il Meldonium mentre sono state cambiate le soglie per il Salbutamolo dopo il caso del fondista norvegese Martin Johnsrud Sundby.

Due sono le sostanze inserite per la prima volta nella lista: si tratta della lisdexanfetamina, stimolante del sistema nervoso centrale, e della nicomorfina, un analgesico della famiglia degli oppioidi.

Resta, e non poteva essere altrimenti, nella lista il meldonium inserito lo scorso anno dopo un anno di monitoraggio che aveva evidenziato un uso diffuso tra gli atleti per aumentare le prestazioni. Evidenze rafforzate dall'ondata di positività registrate nei primi mesi dell'anno che hanno presto preso il nome di Meldonium-gate costringendo la Wada, di fronte a ben 172 casi registrati fino al 13 aprile, a correre ai ripari. I dati relativi ai tempi nei quali i metaboliti del farmaco ricercati attraverso i test rimangono tracciabili nell’organismo non sono stati resi noti, come normalmente avviene, dalla casa produttrice lettone e l'organizzazione anti-doping si è trovata di fronte alla necessità di fissare dei limiti per distinguere tra assunzioni avvenute prima o dopo l'ingresso nella lista delle sostanze proibite con dei test autonomi svolti tra marzo e giugno. Stabilite soglie per gestire la transizione, con il proscioglimento per gli atleti trovati positivi fino al 29 febbraio con una concentrazione inferiore a 5 μg /mL e quelli trovati positivi dal 1 marzo con una concentrazione inferiore a 1 μg /mL, la disciplina antidoping entra ora a pieno regime.

Se nulla cambia per il Meldonium, il caso del fondista norvegese Sundby, trovato due volte positivo al Salbutamolo, beta-2 agonista utilizzato per l'asma e considerato dalla Wada anche come sostanza coprente, con valori di 1300 μg/mL ben superiori ai 1000 nanogrammi consentiti, è stata una delle ragioni che ha portato a modificare i limiti per tale sostanza la cui assunzione è consentita per inalazione. Resta ferma la soglia dei 1000 μg/mL ma mentre nel 2016 era sufficiente all'atleta dimostrare con test farmacocinetici che la soglia era stata superata pur rimanendo nei limiti di assunzione di 1600 microgrammi in 24 ore a partire dal 1 gennaio 2017 non sarà possibile superare gli 800 microgrammi ogni 12 ore al fine di evitare un uso ingiustificato del farmaco per esigenze non terapeutiche.

Nel presentare la nuova lista Craig Reedie, il presidente della Wada, ha sottolineato come "Gli atleti e il loro entourage avranno molto tempo per familiarizzare con la nuova lista" con un chiaro riferimento al caso Meldonium che colse tutti impreparati nove mesi fa.


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